In questi tempi difficili c’è modo e modo di reagire alla crisi. Nel nostro settore, quello del mobile in stile, sembra che la strategia più comune, da parte di negozianti e commercianti in difficoltà, sia quella di tirare bidoni ai danni dei produttori.
La prassi è conosciuta. Il commerciante si approccia al produttore dapprima con piccoli ordini pagati alla consegna e poi, man mano che gli ordini si fanno più consistenti, proprio a fronte di un rapporto sempre più consolidato, viene chiesta la dilazione del pagamento che nel nostro Paese arriva anche a diversi mesi.
Una fregatura fa sempre male perché risulta sempre molto indigesta, ma fa ancor più male quando questa arriva da clienti di lunga data, dove, oltre al rapporto di lavoro, esiste anche una certa confidenza ed amicizia.
Capisco benissimo le difficoltà che ogni imprenditore si trova ad affrontare, ma mai potrò giustificare il comportamento disonesto premeditato a danno di altre persone che lavorano per guadagnare onestamente. E ancora più indigesta è la vicenda quando traspare con evidenza l’intenzione di colpire il più duramente possibile.
Un commerciante di mobili, di cui non dirò il nome, ma solo l’indirizzo (via Crocifisso – Bari) ogni tanto ci passava un ordine per un certo numero di mobili. Mandava un trasportatore indipendente a ritirare e noi emettevamo mensilmente una fattura il cui pagamento avveniva mediamente dopo 90 giorni. In prossimità dell’incasso di un pagamento, qualche giorno prima di fine mese, avevamo un certo numero di mobili precedentemente ordinati pronti per essere consegnati al solito trasportatore. Di solito i ritiri non avvenivano mai prima di fine mese perché, essendo il pagamento a 90 giorni data fattura fine mese, il commerciante tende sempre a ritirare i mobili nei primi giorni del mese in modo tale da aggiungere circa altri 30 giorni ad un pagamento già ben dilazionato. In quell’occasione, invece, è arrivata una integrazione molto consistente dell’ordine già pronto. Abbiamo fatto i salti mortali per preparare tutti i mobili che erano stati ordinati in aggiunta. Un paio di giorni prima di fine mese è passato il trasportatore a caricare tutto. Alcuni giorni dopo, il pagamento in scadenza è tornato insoluto e, da lì in poi, è andato perso tutto il credito nei confronti di questo commerciante che furbescamente ha pensato bene di fare il pieno prima che si venisse a conoscenza della sua insolvibilità. Ogni successivo contatto, o tentativo di contatto, è passato forzatamente da uno studio legale nominato da questa Srl per gestire il buco.
A tutto lo staff di questa azienda dico, dal più profondo del cuore: VERGOGNATEVI!
Un cordiale saluto da
Franco