Eccoci alle soglie dell’autunno. Un autunno mite, con belle giornate e nottate fresche. Tutto come da stereotipo. La vita scorre, la natura segue il suo corso… tutto sembra invariabile. Come ogni anno gli alberi lasciano cadere le foglie, le vie si colorano di tonalità calde, la gente frettolosa si prepara alla stagione più fredda.
Siamo tutti di nuovo indaffarati nelle nostre incombenze. Com’è lontana l’idea dell’estate, del mare assolato o della frescura della montagna. Tutto sembrerebbe andare bene, se soltanto non fosse per questa crisi economica che serra la gola alla maggior parte delle persone. Sarà che eravamo abituati ad un certo tenore di vita, sarà che c’è chi ha esagerato col proprio tenore di vita rubando a man bassa … sia quel che sia, la gente comune (e per gente comune intendo chi si guadagna da vivere col proprio onesto lavoro) soffre e paga per questa situazione della quale non è causa.
Ognuno la pensi come vuole per quanto concerne la conduzione politica del nostro paese. Non voglio entrare in questo pericoloso terreno. Ma è indiscutibile che, al di là di ogni colorazione politica, chi risente maggiormente di questa situazione sono quelli che hanno sempre cercato di comportarsi in modo corretto, ligi ai propri doveri civili.
Ogni tanto penso “Cosa posso fare io, nel mio piccolo, per rendere meno amara la vita di chi si trova in un periodo di disagio?” Ogni persona dotata di senso civico dovrebbe porsi questa domanda e, possibilmente, trovarvi una risposta, anche se non è facile.
Una notizia dei giorni scorsi diceva che è praticamente raddoppiato il numero di denunce fatte dai cittadini per episodi di evasione segnalati ad apposito numero telefonico messo a disposizione dal ministero delle entrate o delle finanze… Bene. Giusto denunciare il bar che non emette lo scontrino per il caffè e giusto dare risalto ai bliz dei finanzieri presso i locali notturni della “movida” o i negozi di Cortina.
Quello che però sarebbe utile conoscere è che il frutto di queste operazioni super pubblicizzate portano al recupero complessivo di neanche metà di quello che un politico disonesto riesce a rubare da solo.
Mi sembra che si stia buttando nel mare dell’evasione una rete a maglie strette in grado di catturare fino al più piccolo pesce. Ma è una rete talmente sottile che appena si imbatte in un pesce grosso si rompe dimostrando la sua totale inadeguatezza. Per prendere i pesci grossi occorrono reti dalle maglie più grandi e maggiormente resistenti. Inutile dire che anche in questo caso vige il principio che “Pesce grande mangia pesce piccolo” ovvero che i pesci grandi vivono la loro tranquillità grazie all’attenzione pubblica convogliata sui pesci piccoli.
È l’ennesima guerra tra poveri.
Io sono affascinato dal Medio Evo come periodo storico ricco di spunti e analogie con il presente.
Immaginatevi il sovrano rappresentato dallo Stato e Monti quale suo tesoriere.
Immaginate il consiglio dei ministri come i banditori che vanno per i villaggi a rendere note le nuove e sempre più pesanti gabelle che i sudditi devono sopportare.
Immaginate lo sceriffo e i suoi scagnozzi come Equitalia e i suoi esattori e
immaginate i marchesi e signorotti locali come le banche che elargiscono ai contadini i loro aiuti solo in cambio di rese e garanzie da strozzini di bassa leva.
Ok, questo è lo scenario.
E pensare che
… tutto mi sembrava andasse bene …