Qual è il legno migliore per un mobile in stile?
Questa è la domanda che si pone chi deve scegliere un mobile per il proprio arredamento.
Una risposta univoca, come è facile immaginare, non esiste.
La risposta migliore è: dipende!
Da cosa? Dal mobile, ovviamente.
Qui non voglio fare un elenco interminabile e noioso di nomi di legni che possono dire ben poco a chi non li conosce se non per averli sentiti nominare qualche volta.
È la logica, unita al buonsenso, che determina il tipo di legno utilizzato nei vari mobili.
Ad esempio, il faggio è il tipico legno di sedie e tavoli. È un legno di grande robustezza che si plasma e si lavora con relativa facilità ed ottimi risultati.
Se invece vogliamo un mobile impreziosito da intagli, probabilmente ci troveremo di fronte ad un legno tenero, privo di venatura e di massa compatta.
Chi non ha sentito parlare di mobili in arte povera? Questo stile, che ha avuto il suo momento di maggior gloria alcuni anni fa, era nato come caratteristica di un mobile concettualmente semplice nella lavorazione e con generoso uso del legno, legno di pioppo per la precisione.
Beh, il pioppo non è proprio un signor legno. È sovente nervoso, paragonabile ad una capigliatura ribelle in quelle mattine in cui non ne vuol sapere di mettersi al suo posto. Questo si traduce in sforzi enormi, a volte vani, da parte del falegname per portare questo legno ad avere una superficie liscia e regolare. La stessa consistenza di questo legno rende problematica l'applicazione di tinte all'acqua chiare, infatti, la porosità e l'irregolarità di questa essenza determinano un grande assorbimento della tinta con irregolarità frequenti e con poca omogeneità di colore.
Per molti mobili, poi, il legno massello più che un pregio, rappresenta un elemento di rischio. Componenti d'arredo costruiti con legni che non hanno avuto una corretta essiccazione e vengono posti in luoghi soggetti a molte variazioni di temperatura e umidità (pensiamo ai mobili per bagno, ad esempio) possono riservare poco piacevoli sorprese. Crepe, incurvature, dilatazioni... tenere fermo il legno, in certe occasioni sembra impresa impossibile. Meglio, allora, un buon prodotto a base di legno impiallacciato. Magari per il bagno è preferibile evitare il truciolato (molto sensibile all'umidità), ma un listellare potrà andare benissimo.
Quindi, a conclusione di queste brevi considerazioni, possiamo dire che è necessario ponderare sempre una scelta in base alle specifiche esigenze. Non esiste mai la scelta migliore in assoluto. Per il legno e, se ci pensate, per un mucchio di altre cose.