È di oggi la notizia che il Pil va sempre peggio. Si parla di recessione.
Qualche giorno fa sono passate in Tv le immagini dei nostri parlamentari che si prendevano a schiaffi e spintoni. Stavano discutendo (discutendo?) sulle riforme istituzionali, per le quali si prevedono lunghi tempi prima di arrivare al dunque.
E intanto? Intanto l'economia va sempre peggio. Nessuno che abbia idee o voglia di fare qualcosa per dare impulso alla situazione economica del paese.
Per non saper né leggere e né scrivere, io dico che la ricchezza e l'agiatezza di un paese non viene dalle chiacchiere ma dal lavoro che produce cose concrete. Le parole e i numeri non danno da mangiare a nessuno, ma c'è troppa gente che invece ci campa.
Per carità, un paese civile ha bisogno di discussioni e confronti per garantire i diritti di tutti, ma...
Un paese civile...
Un paese civile che ha la sua maggior ricchezza nel turismo si può permettere di abbandonare sulla pista di un aeroporto i bagagli di centinaia di turisti che arrivano pieni di entusiasmo nel più bel paese del mondo? Ci fa bene questa pubblicità?
In nome di cosa, poi?
Degli interessi dei lavoratori o di pochi sindacalisti che non conoscono altro modo di sentirsi importanti se non per la gravità dei disagi che riescono a procurare?
E poi, è un paese civile quello che permette ad una università di ospitare il comandante di una nave da crociera naufragata per sua negligenza, affinché tenga una lezione sulla gestione delle situazioni d'emergenza? Bisogna proprio che sia uno che ha sulla coscienza un peso che per molti non sarebbe sostenibile a dire che il principio da seguire in quei momenti di emergenza è il tanto conosciuto 'Si salvi chi può?'
In certe situazioni mi vergogno proprio di essere cittadino di questa Italia.
Un'Italia sempre più popolata di quacquaraquà
(da wikipedia: persona particolarmente loquace, ma priva di capacità effettive, per questo ritenuta scarsamente affidabile) che campano sulle spalle di chi lavora e parla poco, di chi è onesto e paga.
Io ho sempre parlato poco e lavorato tanto.
Anche per questo è meglio se mi fermo qui...