I giorni carrozzone… sono quei giorni tristi e malinconici in cui ti ronza continuamente nella testa questa struggente poesia in musica di Renato Zero.
Sono sensazioni del tutto personali, ovviamente.
Mi succede quando viene a mancare una persona conosciuta, quando ripiombi a terra cadendo bruscamente dalla nuvola fatta di impegni quotidiani e ritmi sostenuti, dalla vita di giorni che scappano come acqua dalle mani. Cadi a terra e allora vedi tutto da un’altra prospettiva.
Ti ritrovi a camminare e non sai per dove, con le mani in tasca, pensando “Che cosa resta?”
Ti ritrovi sprofondato sul divano con lo sguardo perso nel vuoto e pensi “A cosa sto pensando?”
E l’ineluttabile conclusione è che “Uno alla volta si scende anche noi”
I giorni carrozzone… passano, sì, poi passano. Ti mettono davanti allo specchio e ti mostrano in modo diverso.
E ti ronza in testa la frase più crudele della canzone “… tutto continua anche senza di te!”
E ti sforzi di immaginare un mondo senza di te. Il 'tuo' mondo senza di te.
Pensi a chi ci ha lasciato… tutto continua. E ti senti in colpa perché tutto continua anche senza di loro.
A volte basta una canzone per raschiare il ghiaccio che copre il cuore.
E beato chi ha il raschietto per farlo.
Probabilmente il nome di Renato Zero farà storcere il naso alla maggior parte delle persone.
I gusti sono gusti. Ma a volte si giudica con superficialità. Prendiamo il testo dimenticando chi lo ha scritto.