08/01/2016
Faccio la doccia, preparo qualcosa per la cena e accendo la televisione.
Finché cucino metto sul telegiornale, perché lo sento quasi come un dovere (prima il dovere e poi il piacere).
Ascolto il telegiornale perché ritengo importante sapere cosa succede in questo mondo e quando ci sono notizie importanti, le approfondisco, cerco altre informazioni, altre fonti, e ne parlo per capire anche le opinioni degli altri.
Confermo, il telegiornale non rilassa.
Ieri ho sentito dei fatti accaduti la notte di capodanno a Colonia, e mi chiedo come sia possibile che accadano queste cose, in Europa nel XXI secolo.
Non voglio nemmeno sfiorare l’argomento immigrati, rifugiati … perché quello che più mi ha toccato non è stato chi l’ha commesso, ma chi l’ha subito: le donne.
Sicuramente mi ferisce il fatto che sono una donna e che non voglio e non posso tollerare che vengano violati i loro diritti, ancora oggi. Sono state importunate, rapinate, violentate e per di più in una città civilizzata dove ci si dovrebbe sentire tranquilli e sereni ad uscire la sera.
Mi dispiace perché le donne sono ancora il sesso debole, ci sono paesi dove vengono ancora trattate come oggetti. Dove non hanno libertà non solo di parola, ma nemmeno di pensiero.
Dove vengono rinchiuse in casa e obbligate a fare da mangiare e poco altro. Dove vengono derise e sminuite. Dove non hanno diritto all’istruzione. Ecco, questo mi fa arrabbiare.
Si chiama uguaglianza di genere o parità tra i sessi, ed è ben descritta nella Dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni Unite. Le donne e gli uomini dovrebbero ricevere lo stesso trattamento: deve esserci uguaglianza nel diritto, nelle situazioni sociali e nel lavoro.
Le donne sono una gran risorsa per questo mondo. Qualcuno se n’è reso conto, altri lo dovranno fare presto. Penso particolarmente agli ambienti di lavoro, dove anche in lavori ritenuti prettamente maschili, le donne stanno occupando posizioni importanti.
Arteferretto è tra quelli che se ne sono resi conto. L’azienda è formata da più della metà da donne. Hanno iniziato gli uomini perché in un laboratorio di falegnameria sembrava naturale ricercare figure maschili, ma poi l’azienda si è allargata e ha puntato sulle donne. La scelta non è dettata dal caso ma piuttosto da caratteristiche insite nelle donne che tornano molto utili all’azienda e che raramente si trovano in figure maschili. La manualità, la precisione, la pazienza, la gentilezza sono solo alcune delle caratteristiche che contraddistinguono le operaie e le impiegate di questa azienda e che rendono efficiente il lavoro ed efficace il servizio alla clientela.
Chi ha avuto modo di conoscere e di collaborare con Arteferretto concorderà con me.
Dimenticavo … senza i colleghi maschi non ci sarebbe nessuna azienda stabile ed affidabile. Qui uomini e donne, per fortuna, sono uguali. Hanno la stessa importanza, gli stessi diritti e gli stessi doveri.