10/01/2018
Contrariamente, chi agisce in malafede e con intenti truffaldini è facilmente smascherabile.
Chi è pressato dalla necessità di fare produttività ad ogni costo perché solo quella è importante, chi deve fare i conti con il cronometro, chi non ha certezza del proprio posto di lavoro, non potrà lavorare serenamente e non potrà mai offrire la piena disponibilità al cliente.
Amazon è il Dio dell’e-commerce, ma è un Dio crudele. Non metterà mai un suo dipendente a disposizione dei propri clienti. È un rischio troppo grande: non può permettersi di offrire qualcosa che non sia misurabile e controllabile.
Se una telefonata si dilunga oltremodo? Se capita un cliente balbuziente?
Quale produttività porterà quell’operatore telefonico?
Oh, no. Non si può fare…
Meglio mettere una serie di domande e risposte, un percorso da far fare a quei clienti, tipicamente rompipalle, che vogliono informazioni supplementari.
Ma poi, a che serve? Amazon è Amazon e questo è quanto basta.
Se vuoi acquista, ma non fare domande.
Se vuoi acquista: Amazon ti promette il prezzo migliore perché sa come ottenere le migliori condizioni dai propri fornitori e sa come far gestire “produttivamente” il tuo ordine dai propri dipendenti.
Eh, già. I dipendenti di Amazon sono davvero speciali. E Amazon li gratifica adeguatamente. Pensate che è arrivato ad attribuire perfino un extra a quei lavoratori che raggiungono i 14 giorni di lavoro ininterrotto.
Ora, caro cliente, pensa un po’ ai tuoi fine settimana, al tuo ultimo pranzo in famiglia, all’ultima volta che ti sei permesso di stare a letto un’ora in più. Peccato per te: non potrai mai conoscere la gratificazione di lavorare 14 giorni di fila e avere l’extra di Amazon!
Va beh…
Noi non siamo Amazon… ce ne faremo una ragione.
E daremo il meglio di noi stessi con i mezzi e le possibilità che abbiamo.
Appunti n. 146 della serie “Amazon e basta. Bastaaaaaaaa….”