07/05/2018
È una strana compagnia ma cane, gatto e coniglio, nel mio caso, formano un sodalizio davvero invidiabile. Quello che li rende particolarmente teneri, poi, è il fatto che ognuno è un po’ particolare.
Leone, il gatto, è nato senza una zampa. Cammina a fatica, ma è ugualmente il terrore di topi, lucertole e vari uccelli ai quali tende efficaci agguati.
Charlie, il cane, è afflitto da una particolare sensibilità all’udito che rumori, anche in lontananza, di autoambulanze, motociclette, tagliaerba e chissà che altro gli provocano un incredibile fastidio che scatenano in lui veri e propri ululati, come lamenti, che durano alcune decine di secondi.
Emilio, il coniglio, vede da un occhio solo. Ha perso la vista da un occhio in seguito ad una infezione che le cure del veterinario non erano riuscite a fermare. Superato quel periodo sembra vivere adesso una seconda giovinezza.
Bello e rilassante vederli giocare insieme, ognuno geloso delle carezze degli altri. È sufficiente iniziare ad accarezzare uno dei tre perché gli altri due arrivino a prendersi la propria parte di coccole.
Non sono belli, non sono di razza, non sono perfetti, ma, pensiamo davvero che bisogna essere perfetti per conoscere la gioia di vivere?
E non parlo solo di animali domestici…